Category: Economia della famiglia

povertà in Italia 19 Giu
By: Claudia Silivestro 0

Povertà in Italia: i dati Istat degli anni 2021 e 2022

In leggero miglioramento rispetto al 2021, ma con fasce di popolazione a rischio povertà e deprivazione sociale

La povertà in Italia è stata analizzata dal report Istat diffuso il 14 giugno dal titolo “Condizioni di vita e reddito delle famiglie: anni 2021-2022”. Alcuni numeri sono positivi, come la percentuale di persone a rischio di povertà o esclusione sociale, che è il 24 per cento nel 2022 ed era poco di più, il 25,2 per cento nel 2021. Il 2021 è stato l’anno della ripresa dopo il fermo di molte attività economiche a causa del Covid e un primo segnale si è fatto sentire nella crescita del reddito medio delle famiglie e nella riduzione delle famiglie in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale (4,5 per cento rispetto al 5,9 per cento del 2021). Tuttavia la popolazione a rischio povertà è stabile ed è attorno al 20 per cento.

Per il resto, il report racconta un’Italia che conosciamo da tempo, con l’aumento del rischio di povertà o esclusione sociale in Puglia, Sardegna e Calabria; un miglioramento delle condizioni di vita al Nord.

Povertà in Italia: chi sta peggio

Nel 2021 si stima che le famiglie residenti in Italia abbiano percepito un reddito netto pari in media a 33.798 euro, ossia 2.817 euro al mese. Fra le situazioni più fragili, le persone con occupazioni precarie o autonome, ad esempio, ma anche i lavoratori dipendenti, mentre il rischio di povertà non cambia per chi può contare sul reddito da pensioni e/o trasferimenti pubblici.
Un altro dato da ricordare: gli anziani che vivono soli, nel 50 per cento dei casi, non superano la soglia di 15.948 euro (1.329 euro mensili).
Il rischio di povertà o esclusione sociale si riduce per le persone sole in età da lavoro con meno di 65 anni (29,5 per cento rispetto al 34,1 per cento del 2021) mentre peggiora per le coppie senza figli con persona di riferimento ultra 65enne (15,9 per cento e 12,8 per cento nel 2021).

Il comunicato Istat, nelle pagine conclusive, osserva che, senza le misure straordinarie di sostegno al reddito, come il reddito di cittadinanza e le altre forme di bonus definite nel 2020, i redditi delle famiglie si sarebbero ridotti molto di più, con percentuali che vanno dal 2 al 6 per cento.

Per approfondire:

https://www.istat.it/it/files//2023/06/REPORT-REDDITO-CONDIZIONI-DI-VITA2022.pdf 

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carovita alimentare 13 Giu
By: Claudia Silivestro 0

Per il reddito alimentare è stato approvato il decreto

Annunciato con la legge di bilancio a inizio anno, il progetto sperimentale potrebbe partire in alcuni comuni capoluogo delle città metropolitane

Il reddito alimentare era stato previsto dalla legge di bilancio 2023, per dare un’ulteriore forma di contributo alle famiglie con maggiori difficoltà economiche. Il progetto sembra ora più vicino con l’approvazione del decreto n.78 del 26 maggio 2023: seguiranno il controllo degli organi competenti, la pubblicazione sul sito internet del Ministero, l’avviso in Gazzetta Ufficiale e i quindici giorni di rito.
Il reddito alimentare è definito in via sperimentale, per un periodo di tre anni, e potrà contare su un finanziamento di 1,5 milioni di euro nel 2023 e 2 milioni annui dal 2024.

La formula non è nuova agli enti che si occupano di interventi contro la povertà: si tratta di distribuire, gratuitamente, i prodotti in eccedenza dei supermercati, perché invenduti o prossimi alla scadenza. Il decreto menziona la possibilità di realizzare un’applicazione per smartphone rivolta agli utenti.

La prima sperimentazione si svolgerà in alcuni comuni capoluogo della città metropolitane, che saranno definiti dopo una conferenza unificata. Saranno i servizi sociali degli enti locali, insieme alle organizzazioni del terzo settore, a scegliere i beneficiari: gli stessi che ricevono gli aiuti del programma Fead, Fondo di aiuti europei agli indigenti, oppure altre famiglie in stato di bisogno.

Per approfondire:

https://www.lavoro.gov.it/stampa-e-media/Comunicati/Pagine/Reddito-alimentare-firmato-il-decreto-attuativo.aspx

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Caro spesa consumatori 02 Giu
By: Claudia Silivestro 0

Carta risparmio spesa: che cos’è e a chi è destinata

Il voucher di 382,5 euro sarà attivo a luglio per una rosa di cittadini scelti dai Comuni

La carta risparmio spesa è una nuova formula di contrasto alla povertà annunciata dal governo Meloni e attiva, secondo le previsioni, dal prossimo luglio. Sarà un buono di 382,5 euro, che si potrà spendere solo in beni di prima necessità, e sarà riservato a una rosa selezionata di famiglie, con un reddito Isee non superiore ai 15 mila euro. A differenza di altri bonus, per la carta risparmio spesa non serve fare domanda: saranno i Comuni a scegliere i destinatari, sulla base del fondo statale a loro dipartito, in sinergia con le comunicazioni Inps e con le informazioni anagrafiche.

Il governo ha stanziato un fondo di 500 milioni di euro per questo intervento. Una prima stima indica che i beneficiari potrebbero essere circa 1,3 milioni di famiglie.

Carta risparmio spesa: chi potrebbe riceverla

Per decidere a chi assegnare la carta risparmio spesa i Comuni avranno alcuni criteri di priorità. Tra questi:

• nuclei familiari, composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009, priorità è data ai nuclei con indicatore Isee più basso;
• nuclei familiari, composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005, priorità è data ai nuclei con indicatore Isee più basso;
• nuclei familiari composti da non meno di tre componenti, priorità è data ai nuclei con indicatore Isee più basso.

I cittadini che già ricevono il reddito di cittadinanza, il reddito di inclusione, la Naspi o varie forme di sostegno alla povertà sono esclusi dal beneficio.
Le carte, nominative, saranno operative a partire da luglio e potranno essere ritirate dai beneficiari dei contributi presso gli uffici postali abilitati al servizio. Il primo pagamento dovrà essere effettuato entro il 15 settembre 2023, pena la decadenza del beneficio.

Per altri dettagli:

https://www.pensionati.cisl.it/articolo-2712/poverta-in-arrivo-la-carta-risparmio-spesa-per-13-milioni-di-famiglie/ 

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07 Apr
By: Staff 0

Bonus 2023: la guida Fnp alle agevolazioni

C’è ancora tempo per chiedere, ad esempio, il bonus vista o il bonus barriere architettoniche

I bonus 2023 messi a disposizione dall’ultima legge di bilancio sono numerosi e vanno dalle agevolazioni economiche che già conosciamo per le bollette di luce, gas e acqua sino a nuove formule. La Fnp ha redatto una guida delle opportunità oggi presenti in base alla normativa, con alcune indicazioni utili come i tempi di scadenza per fare domanda, i requisiti di reddito e così via.
L’articolo completo con la lista dei bonus 2023 si trova sul sito Fnp Cisl Lombardia e sul sito nazionale Fnp Cisl.

Tra le opzioni meno conosciute ci sono il bonus vista, un contributo di 50 euro per l’acquisto di occhiali da vista o di lenti a contatto correttive, e il bonus pellet, che stabilisce una riduzione dell’aliquota Iva dal 22% al 10% sugli acquisti di pellet.

Bonus 2023: c’è quello sulle barriere architettoniche

Fra i bonus 2023, per i quali c’è ancora tempo per fare richiesta, figura il bonus barriere architettoniche. Si tratta di una serie di agevolazioni rivolte a chi fa interventi per superare ed eliminare barriere architettoniche negli edifici. Il bonus si può chiedere fino al 31 dicembre 2025 ed è pari al 75% delle spese sostenute fino a un importo massimo variabile a seconda dell’edificio su cui sono eseguiti i lavori.
Sono stati prorogati il bonus psicologo e il bonus per il decoder.

Per la guida completa:

https://www.pensionati.cisl.it/articolo-2626/guida-ai-bonus-2023-le-agevolazioni-utili-per-i-pensionati-e-le-famiglie/

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Prestito vitalizio ipotecario 09 Mar
By: Staff 0

Prestito vitalizio ipotecario: un’opzione in più per gli over 60

La formula per un finanziamento di medio lungo termine è destinata a chi è proprietario di una casa. I consigli della Fnp Cisl

Il prestito vitalizio ipotecario è una possibilità data agli ultrasessantenni che hanno bisogno di liquidità e sono proprietari di un immobile. Fnp Cisl nazionale, nella sua rubrica on line Pillole di diritto, ha pubblicato un articolo su questa formula che va considerata con attenzione, come tutte le opzioni che riguardano i prestiti, ma che può venire in aiuto in alcuni casi specifici.

Il prestito vitalizio ipotecario viene concesso a persone di età superiore a 60 anni compiuti. Il finanziamento è basato sull’iscrizione di un’ipoteca sulla casa di proprietà: l’anziano non è costretto a vendere la propria abitazione, può continuare a viverci rimborsando la somma pattuita secondo quanto previsto dal contratto.
Indicativamente, può essere richiesto un finanziamento compreso tra il 15% (per i sessantenni) e il 50% del valore dell’immobile (per i novantenni).

Fnp Cisl consiglia di esaminare con cura i dettagli del prestito vitalizio ipotecario prima di sottoscriverlo,  “proprio in ragione della categoria di soggetti non più giovanissimi cui si rivolge, per i quali le banche inevitabilmente aumentano la richiesta di garanzie e condizioni”.
Gli approfondimenti pubblicati sono utili a comprendere che cos’è un’ipoteca, che cos’è il prestito vitalizio ipotecario e come funziona.

Foto di Paul McGowan da Pixabay

Vai all’articolo della Fnp Cisl nazionale

https://www.pensionati.cisl.it/articolo-2600/pillole-di-diritto-prestito-vitalizio-ipotecario-una-soluzione-poco-conosciuta/

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caro benzina 23 Gen
By: Claudia Silivestro 0

Caro benzina: a che punto siamo

Le associazioni dei consumatori avevano incontrato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Passi avanti, mentre lo sciopero dei benzinai è confermato

Il caro benzina resta un tema caldo per la cronaca politica italiana. Sull’aumento dei prezzi dei carburanti e sul conseguente incremento dei prezzi in quasi tutti i i beni di consumo si è svolto alcuni giorni fa, il 13 gennaio, un incontro tra le associazioni consumatori del Consiglio nazionale consumatori e utenti, fra cui Adiconsum, e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Le associazioni avevano chiesto, tra l’altro, di ridurre il carico delle accise, di disaccoppiare l’Iva dalle accise, di potenziare le attività di controllo sulle speculazioni.

Nella nota pubblicata il 16 gennaio, Adiconsum ha considerato positivamente la convocazione dell’incontro da parte del governo.

Caro benzina: un’applicazione per l’Osservatorio prezzi

Adiconsum ha sottolineato, tra i risultati dell’incontro, la partecipazione delle associazioni dei consumatori agli Osservatori territoriali per l’attività di monitoraggio e di segnalazione, la convocazione mensile del Consiglio nazionale consumatori e utenti), la trasformazione del servizio dell’Osservatorio prezzi del sito del ministero delle Imprese e del Made in Italy in un’App disponibile per tutti.

La notizia di agenzia Ansa di oggi, lunedì 23 gennaio, ricorda l’annunciata “App gratuita che verrà creata per permettere ai cittadini di individuare nella loro area la pompa di benzina più conveniente” ma conferma che lo sciopero dei benzinai del 25 e 26 gennaio è confermato.

Per approfondire:

https://www.mise.gov.it/it/notizie-stampa/cncu-al-mimit-riunione-su-prezzi-carburante-con-consumatori

https://www.adiconsum.it/caro-carburanti-e-caro-prezzi-adiconsum-incontra-il-ministro-urso-ecco-come-andata/

https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/attualita/2023/01/22/benzinai-sciopero-confermato-il-25-26-gennaio_7edf6ee9-07dd-44c9-b50f-cf3658c4df2a.html

 

Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay

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17 Gen
By: Claudia Silivestro 0

Assicurazione contro gli infortuni domestici: iscrizione 2023 aperta

L’assicurazione si fa all’inizio dell’anno ed è valida sino a fine dicembre. È obbligatoria per chi svolge attività domestica in casa, in modo esclusivo, fino a 67 anni di età

L’assicurazione contro gli infortuni domestici Inail è rivolta a coloro che svolgono l’attività di gestione della casa, in modo esclusivo, dai 18 ai 67 anni. È un’assicurazione obbligatoria, anche per chi è già pensionato, a patto che il suo incarico in casa non sia occasionale.
Questa forma di copertura Inail, per quanto non sia molto conosciuta, torna a essere divulgata in gennaio, perché è in questo mese che va rinnovata la polizza, che ha validità annuale. Inail specifica che non è più previsto un rinnovo automatico e che la domanda di assicurazione e il pagamento del premio si accettano in via telematica, dal primo al 31 gennaio 2023.
Se il premio viene versato dopo il termine del 31 gennaio, la copertura assicurativa decorre dal giorno successivo al pagamento.

Assicurazione contro gli infortuni domestici: le informazioni Inail

Per i casalinghi o le casalinghe a basso reddito il premio è a carico dello Stato, a patto di rispettare questi requisiti:

  •  un reddito personale complessivo lordo fino a 4.648,11 euro l’anno;
  •  un nucleo familiare il cui reddito complessivo lordo non supera i 9.296,22 euro l’anno.

I redditi dei singoli componenti concorrono alla formazione del reddito del nucleo familiare. In questo caso si fa riferimento al reddito complessivo lordo personale e del nucleo familiare dichiarato ai fini Irpef l’anno precedente la presentazione della dichiarazione sostitutiva. Attenzione: non rileva, invece, in alcun modo l’attestazione Isee.

L’assicurazione mantiene la sua validità fino al 31 dicembre, anche se la persona compie il 67° anno di età nel corso dell’anno per cui ha rinnovato l’assicurazione.

Inail ha pubblicato un opuscolo con i dettagli dell’assicurazione, le modalità per iscriversi e alcuni consigli utili per prevenire gli infortuni domestici:

Opuscolo-infortuni-domestici-2023-10112022-web

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11 Gen
By: Claudia Silivestro 0

Che cos’è il Fondo per la sperimentazione del reddito alimentare

Nella legge di bilancio 2023 è stato introdotto un progetto che dovrebbe aiutare le famiglie in difficoltà economiche con le eccedenze dei supermercati

Che cos’è il Fondo per la sperimentazione del reddito alimentare? Da dicembre scorso, con l’approvazione della legge di bilancio 2023, si è diffusa la notizia del nuovo progetto pensato per aiutare le famiglie più in difficoltà. È stato un emendamento del partito democratico a far figurare in finanziaria il Fondo, di 1,5 milioni di euro per il 2023 e di 2 milioni all’anno dal 2024. I dettagli del progetto dovranno essere specificati nel decreto attuativo, atteso per i prossimi mesi.
Si sa, per ora, che il Fondo per la sperimentazione del reddito alimentare dovrebbe partire in alcune delle Città metropolitane italiane che sono, in tutto, 10: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Roma capitale. Il reddito alimentare sarà destinato a cittadini in povertà assoluta, le persone più bisognose di supporto nella gestione della vita quotidiana.

Che cos’è il Fondo per la sperimentazione del reddito alimentare

Il progetto sarà gestito tramite un’applicazione, presso la quale i cittadini coinvolti potranno prenotare dei pacchi alimentari. Si tratterà di cibi provenienti da supermercati, invenduti e prossimi alla scadenza o con difetti di packaging. Da definire sarebbero ancora la modalità per individuare i beneficiari; come coinvolgere le associazioni del Terzo settore e come organizzare la distribuzione dei pacchi che, per esempio, per le persone più fragili e per i non autosufficienti potrebbe avvenire a domicilio.

Il principio di utilizzare gli invenduti della distribuzione alimentare per aiutare chi ha bisogno non è nuovo. Lo fanno diverse associazioni sul territorio e l’idea di un’applicazione –  in questo caso un’iniziativa privata – dedicata a ridurre gli sprechi è già attiva da qualche anno. Il Fondo per la sperimentazione del reddito alimentare potrebbe tuttavia aggiungersi, a beneficio dei cittadini in povertà assoluta: secondo Istat, nel 2021 erano 5,6 milioni di individui, per 1,9 milioni di famiglie.
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20 Dic
By: Staff 0

Convenzione Inps e banche per la cessione del quinto: il nuovo testo

Stabilite le regole per la concessione di finanziamenti ai pensionati per il periodo 2023-2025

La convenzione tra Inps e banche e intermediari per la cessione del quinto a pensionati è stata definita dall’istituto previdenziale per il periodo dal primo gennaio 2023 al 31 dicembre 2025. Inps ha pubblicato testo e dettagli nel messaggio 4357 del primo dicembre scorso. La convenzione dà istruzioni per regolare il finanziamento, definisce durata, modalità e tassi di interesse per il prestito.

Rispetto agli anni scorsi, le parti della convenzione revisionate sono, i “tassi convenzionali per classe di età del pensionato e classe di importo del finanziamento” (art. 10), alle “trattenute sulla pensione” (art. 11), ai “rinnovi di contratto” (art. 13), agli “oneri” (art. 14), alla “variazione beneficiari quote mensili e altre modifiche” (art. 15), alle “responsabilità e adempimenti” (art. 16), alle “disposizioni in materia di protezione dei dati personali” (art. 18), agli “oneri fiscali” (art. 25).

Convenzione Inps e banche per i pensionati

È importante che i pensionati sappiano che i finanziamenti possibili mediante la trattenuta sulla pensione sono definiti da Inps in modo abbastanza preciso, anche ai fini di una loro tutela. Chi si avvicina per la prima volta ad un prestito con cessione del quinto, deve sapere, prima di tutto, che l’intermediario deve essere nel novero degli enti autorizzati e che ci sono trattamenti Inps che non si possono cedere per un finanziamento: per esempio, le pensioni liquidate in via provvisoria, le pensioni sociali e di invalidità. Il finanziamento ha durata massima di dieci anni e prevede sempre un’assicurazione sul rischio di premorienza, cioè nel caso di decesso del pensionato.

Il messaggio Inps si trova a questo link:

https://servizi2.inps.it/servizi/CircMessStd/VisualizzaDoc.aspx?tipologia=circmess&idunivoco=14008

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Adiconsum acqua 30 Nov
By: Claudia Silivestro 0

Adiconsum: servono interventi anche per il costo dell’acqua

Appello dell’associazione dei consumatori a governo, enti locali e Arera

Adiconsum chiede alle istituzioni interventi di emergenza anche per le bollette sull’acqua. In un comunicato del 17 novembre, l’Associazione dei consumatori promossa dalla Cisl richiama l’attenzione su uno degli aspetti del carovita più trascurati nel corso di questi ultimi mesi. Adiconsum ricorda di aver ricevuto segnalazioni da parte di diverse famiglie, in più regioni d’Italia, sul costo delle bollette per l’acqua domestica. Finora gli interventi del governo e di Arera, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, si sono concentrati maggiormente su luce e gas. L’appello di Adiconsum, rivolto a governo, enti locali e Arera, è di intervenire al più presto, con provvedimenti di emergenza, anche sul costo del servizio idrico.

Ha detto Carlo De Masi, presidente di Adiconsum:

“Pur apprezzando i provvedimenti di sostegno alle famiglie per il pagamento delle suddette utenze, riteniamo che interventi analoghi debbano essere messi in campo anche per il servizio idrico. Le famiglie in difficoltà per il pagamento di una bolletta lo sono anche per le altre e tra queste, a nostro avviso, va ricompresa anche quella del servizio idrico, in quanto l’acqua è un bene comune primario per la vita e la salute delle persone.
Non bastano, a nostro avviso, i provvedimenti previsti dall’Autorità in situazioni di normalità. Trovandoci in una situazione emergenziale, infatti, come è stato fatto per la luce e il gas, servono interventi urgenti anche per il servizio idrico, in tema di sostegni e rateizzazione”.

Leggi l’appello di Adiconsum:

https://www.adiconsum.it/bolletta-acqua-appello-adiconsum-a-governo-enti-locali-e-arera/

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