
Giornata mondiale del rifugiato 2023 il 20 giugno
A pochi giorni dalla tragedia che si è consumata al largo della Grecia, si celebra la ricorrenza stabilita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite
Il 20 giugno è la Giornata mondiale del rifugiato. La ricorrenza decisa nel 2000 dalle Nazioni Unite arriva, quest’anno, a pochi giorni dal naufragio del peschereccio all’isola di Pylos, in Grecia, a causa del quale sono dispersi in mare più di 600 persone. Una triste coincidenza che testimonia, una volta di più, quanto sia importante parlare di migrazioni – forzate e non – a partire dalla giusta prospettiva. Anche per questo motivo è utile ricordare le iniziative in programma per la Giornata mondiale del rifugiato. In 16 città italiane, si prevede che un monumento simbolo sia illuminato nelle notti del 19 e del 20 giugno.
Giornata mondiale del rifugiato 2023: che cosa dicono i dati
Agenzia Onu per rifugiati ha comunicato il rapporto “Global trends 2022”, con i dati sulle rotte delle migrazioni forzate, i paesi di provenienza e di arrivo. Siria, Ucraina, Afghanistan, Venezuela sono le nazioni dai quali sono fuggiti, a causa di guerre, persecuzioni, violenza e violazioni dei diritti umani, il maggior numero di persone l’anno scorso. A fine 2022 i rifugiati erano 108,4 milioni, con un aumento di 19,1 milioni rispetto al 2021. I numeri più importanti riguardano l’Afghanistan e l’Ucraina. Unhcr indica i rifugiati dall’Ucraina sono passati da 27.300 alla fine del 2021 a 5,7 milioni alla fine del 2022, in quello che è stato definito l’esodo più rapido al mondo dalla Seconda guerra mondiale.
In Italia le persone che sono state costrette ad abbandonare il proprio paese a causa di guerre e persecuzioni sono 354,414; il 41 per cento proviene dall’Ucraina. Per il 2023, le previsioni vedono aumentare i numeri dei rifugiati in fuga dal Sudan.