Nel rapporto che include diversi indicatori statistici sul nostro Paese, i numeri sui tassi di mortalità, legati a stili di vita e assistenza sanitaria
Il tasso di mortalità in Italia mostra, una volta di più, le differenze tra Nord e Sud. È uno degli aspetti che emerge da Noi Italia 2024, la piattaforma Istat con 100 indicatori statistici scelti per fotografare lo stato del Paese. Noi Italia 2024 comprende dati demografici, economici, sociali e ambientali, alcuni aggiornati al 2023, altri relativi agli anni precedenti, utili per condurre un confronto tra regioni e anche in relazione alla media europea.
Un primo esempio è il tasso di mortalità evitabile, costituito dai decessi sotto i 75 anni che potrebbero essere evitati con un’assistenza sanitaria adeguata e stili di vita più salutari.
Nel 2021, la mortalità evitabile è più bassa, – cioè mostra una tendenza più confortante – nel Nord-est, con 16,9 decessi per 10mila abitanti. Il tasso è invece più negativo al Sud, con 21,8 decessi per 10mila abitanti.
Mortalità trattabile e prevenibile
Secondo Istat, in Italia la mortalità evitabile è tra le più basse in ambito europeo. Il documento precisa che ci sono due aspetti da considerare: la mortalità trattabile, cioè la mortalità che potrebbe essere contenuta grazie a una tempestiva prevenzione secondaria e a trattamenti sanitari adeguati e la mortalità prevenibile, che può essere evitata con efficaci interventi di prevenzione primaria e di salute pubblica.
Per quanto riguarda la prevenzione, sono importanti gli stili di vita, che vedono, ad esempio, gli uomini più coinvolti delle donne, in rapporto alla probabilità di abuso di alcol, maggiore propensione a fumare, alimentazione non adeguata e comportamenti più a rischio (eventi accidentali, attività lavorativa).
Quanto alla mortalità trattabile, ci sono, però, fattori oggettivi, come l’offerta sanitaria. È sempre la sintesi di Noi Italia 2024 a confermare che, nel Mezzogiorno, negli ultimi cinque anni, si contano 2,7 posti letto per mille abitanti, al di sotto della media nazionale (3,1 per mille abitanti), a differenza del Nord-ovest e del Nord-est che, con 3,3 posti letto per mille abitanti, superano il valore nazionale.
L’Italia è tra i Paesi dell’Ue con i livelli più bassi di posti letto per mille abitanti.
Malattie del sistema circolatorio e tumori
Differenze territoriali si registrano anche nello svilupparsi delle malattie. Per il 2021, Istat conferma lo svantaggio del Mezzogiorno per la mortalità dovuta alle malattie del sistema circolatorio (31,6 decessi per 10 mila abitanti). Il Nord-ovest, invece, presenta il tasso più alto per la mortalità per tumore (23,8 decessi per 10mila abitanti).
Istat ricorda che i tassi di mortalità per tumori e per malattie del sistema circolatorio, più bassi della media Ue, sono inferiori a quelli della maggior parte dei paesi europei.