Contro gli infortuni sul lavoro bisogna insistere sui controlli e sulla formazione
“Fermiamo la scia di sangue” è il titolo della mobilitazione nazionale contro gli infortuni sul lavoro intrapresa dalla Cisl e associata a un documento di proposte per la sicurezza. In un manifesto di 10 punti, il sindacato rilancia la strada della concertazione e ribadisce che cosa si può fare, subito, per incidere su quella che è diventata oramai un’emergenza. Come ha ricordato il segretario generale Luigi Sbarra, le priorità sono intensificare i controlli e potenziare la formazione, a tutti i livelli, nelle imprese, per lavorare meglio sulla prevenzione degli infortuni.
La Cisl chiede l’approvazione dell’Accordo Stato-Regioni sulla formazione in tema di salute e sicurezza sul lavoro, dando concretezza a quanto già disposto dalla normativa e ricordando anche la fase di verifica sull’efficacia della formazione.
Fermiamo la scia di sangue: un patto di responsabilità
La Cisl, che chiede un “patto di responsabilità” tra sindacati, istituzioni e imprese sulla sicurezza, fa riferimento a un sistema di qualificazione delle imprese che possa introdurre criteri di accesso alle gare di appalto, private e pubbliche. Ricorda la necessità di garantire l’adesione a contratti rispondenti ai settori e alle lavorazioni oggetto dell’appalto e sottolinea l’importanza che i contratti siano regolari. In un sistema che rispetta le regole, osserva la Cisl, è opportuno che anche nei grandi appalti privati ci siano le stesse garanzie di qualità, trasparenza, responsabilità in solido, regolarità contributiva e contrattuale previste per gli appalti pubblici.
La Cisl ricorda anche il valore della Rappresentanza per la sicurezza (RLS/RLST/RLSSP) a livello aziendale, territoriale e di sito produttivo.