Lutto nella CISL per la morte di Giovanni Pini

Nei giorni scorsi è purtroppo scomparso una colonna della CISL di Milano e della FNP: Giovanni Pini.

Come tanti giovani cattolici dell’epoca, Giovanni sentì fin da subito il richiamo di un impegno sociale libero, indipendente che si dedicasse a un mondo del lavoro che nel dopoguerra era impegnato nella ricostruzione del Paese.

La Cisl ha rappresentato per lui da subito il giusto campo di impegno. La Cisl era da costruire e da far vivere e anche lui partecipò alle fasi eroiche dell’inizio: pochi soldi, tanto lavoro, niente orari né festività. Si faceva quello che c’era da fare nella sede ma soprattutto nelle fabbriche, senza ancora i diritti sindacali che arriveranno dopo.

Assunto alla Banca Popolare di Milano, superato il periodo di prova viene subito distaccato alla Cisl.

L’Ust affida a Pini un compito delicato: portare la Cisl, i suoi principi e i suoi valori nelle categorie del Pubblico Impiego ma nello stesso tempo far apprezzare il lavoro dei dipendenti pubblici all’interno del sindacato milanese a prevalenza, in quella fase, fortemente industriale.

Pini ha assolto questo compito con saggezza, pazienza ed impegno per oltre trent’anni, apprezzato dai dirigenti sindacali ma anche dai dirigenti pubblici.

Trovò nella formazione sindacale dei giovani pubblici dipendenti lo strumento per creare la nuova dirigenza che fosse pronta ad affrontare le sfide della modernizzazione del sistema pubblico. Con il suo prezioso aiuto i Segretari dell’Ust dedicati al settore pubblico Fausto Sartori, Maria Grazia Fabrizio e Fulvio Colombo hanno potuto sperimentare con successo modi nuovi per far funzionare la Pubblica Amministrazione milanese, soprattutto dopo Tangentopoli.

Il Comitato per la Pubblica Amministrazione costruito in Prefettura fu l’esperienza unica nel territorio nazionale che riuscì a collocare Milano tra le metropoli più efficienti ed aperte d’Europa.

Con lo stesso impegno Pini aiutò i Segretari Ust nella difficilissima operazione di smilitarizzazione e sindacalizzazione della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria.

In pensione continuò a dare il suo contributo alla Cisl ne LASSOCIAZIONE degli ex dirigenti sindacali.

Pini ha fatto parte degli organismi della Cisl senza però mai pensare alla “carriera” ma facendo per le lavoratrici e i lavoratori milanesi un servizio di grande pregio, con umiltà e la tipica dedizione di un onest’uomo di altri tempi.

Pini ha amato profondamente la sua famiglia: la moglie Mariuccia, l’adorata figlia Daniela con la sua famiglia e soprattutto i nipoti, gli unici che potessero venire prima della Cisl.

Purtroppo, per le disposizioni previste per la prevenzione del corona virus, non sarà possibile presenziare al suo funerale.

La solidarietà e le più sincere condoglianze alla famiglia dalla segreteria della FNP Milano Metropoli.

(A cura di Biagio La Sala)