La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il Dpcm ”Io resto a casa”, in vigore da martedì 10 marzo fino al 3 aprile.
Le norme sono valide in tutta Italia. Vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
Sospesi gli eventi e le competizioni sportive, eccetto quelli internazionali che potranno svolgersi a porte chiuse. Lo sport all’aperto è ammesso purché si rispetti la distanza di un metro tra le persone.
Va evitato lo spostamento di persone fisiche (non delle merci) se non per ”comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute”. Consentito il ritorno a casa.
Chi ha più di 37,5 gradi di febbre è ”fortemente raccomandato” a rimanere a casa.
Chi è in quarantena deve rimanere a casa. Vanno agevolate le ferie e i permessi per i dipendenti.
Sono chiusi gli impianti sciistici. Sospesi gli eventi, compresi quelli culturali, ludici, sportivi, religiosi e fieristici.
Sospese le attività in asili, scuole, università.
Sospese le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali. Le attività di ristorazione e bar sono consentite dalle 6 alle 18, ma va mantenuto un metro di distanza tra le person.
Le altre attività commerciali sono consentite purché si rispetti la distanza di un metro.
Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita (ad esempio centri commerciali e mercati).
Sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri termali, centri sociali e ricreativi.
Sospesi gli esami alla Motorizzazione Civile.
Il provvedimento ”Io resto a casa”, con queste nuove misure più forti e stringenti contro l’emergenza coronavirus, è stato spiegate dal premier Conte nella conferenza stampa di lunedì sera.
Conte ha scandito: ”Tutta l’Italia sarà zona protetta, non ci sarà più una zona rossa… ora tutti dovranno rinunciare a qualcosa, il futuro dell’Italia è nelle nostre mani e queste mani, oggi più che mani, dovranno essere responsabili”.
Il premier si rivolge agli italiani, avvertendo che ”non c’è più tempo da perdere”, perché i numeri dimostrano che il contagio corre veloce e invita tutti a ”cambiare sin da ora le abitudini di vita”.
Per la segretaria generale della Cisl Furlan ”il provvedimento del governo è giusto. Bisogna proteggere la salute dei cittadini. Questa deve essere oggi la priorità. L’Italia può uscire da questa emergenza solo con grande unità e responsabilità, rispettando le ordinanze e le indicazioni della comunità scientifica”.