Il 15 giugno è la Giornata Internazionale per la consapevolezza degli abusi sugli anziani. La ricorrenza mira a sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno poco conosciuto ma preoccupante. La World Elder Abuse Awareness Day nasce nel 2006 per decisione di Inpea, Rete internazionale per la prevenzione degli abusi sugli anziani e dal 2011 è stata riconosciuta dall’Onu.
I dati che danno conto degli abusi sulle persone in età avanzata sono pochi e probabilmente sottostimati. Al tempo stesso, alcuni fattori fanno pensare a un potenziale aumento dei casi: la sempre più alta percentuale di anziani, le difficoltà nel lavoro di cura e nei servizi socio sanitari, i delicati e crescenti bisogni dei malati non autosufficienti. È uno scenario che conosciamo bene in Italia, ma che è presente anche a livello internazionale.
Quali sono gli abusi sugli anziani?
Per elder abuse si intendono azioni di maltrattamento, singole o ripetute, che si verificano ai danni di un anziano da parte di una persona di cui si fida o che si prende cura di lui. Possono rientrare nel novero violenze fisiche o psicologiche, ma anche truffe e furti. Colpevoli degli abusi, non di rado, sono parenti o caregiver, sia nel caso l’anziano sia assistito a casa, sia quando è degente in una struttura socio-residenziale. Il Coordinamento politiche di genere della Fnp ricorda che esistono, anche se poco noti, anche gli abusi sessuali.
La Fnp Cisl nazionale ha preparato uno speciale con una prima indagine del fenomeno e alcune indicazioni di lavoro. Monitorare la situazione, studiare i bisogni degli anziani e delle loro famiglie, prevenire le situazioni a rischio e denunciare, quando è necessario, sono gli obiettivi della Fnp.