Per la Cisl è improprio il passaggio dall’illecito amministrativo a quello penale
Nel Ddl sicurezza che è stato approvato ieri dalla Camera dei Deputati fa discutere, tra gli altri, l’articolo 14 sulla circolazione sulle strade e sulla navigazione. Fa parte, infatti, del disegno di legge, che deve ora passare in Senato, una norma che impone il carcere a chi, per esempio, blocca le strade o le ferrovie durante una manifestazione. L’articolo modifica il decreto legislativo numero 66 del 22 gennaio 1948, che imponeva una sanzione amministrativa. Una volta sancita le pena della reclusione “da sei mesi a due anni se il fatto è commesso da più persone riunite”, l’illecito diventerebbe di natura penale.
Già alcuni giorni fa Sauro Rossi, segretario confederale della Cisl, si era espresso contro questo passaggio del Ddl:
“Nell’ottica della garanzia dell’ordine pubblico, combinare il diritto a manifestare con quello alla libera circolazione e alla tutela dei beni pubblici e privati, richiede, da sempre, responsabilità, ponderatezza ed equilibrio. Dati questi presupposti, la trasformazione in reato penale del blocco stradale in caso di manifestazioni, con annesso passaggio dalla sanzione pecuniaria alla pena carceraria, come previsto dal Ddl Sicurezza in discussione, risulta impropria ed eccessiva”.
La Cisl chiede che, nella discussione parlamentare la misura venga rivista, evitando, in assenza di atti di violenza, l’inasprimento della norma.