L’intervento al Consiglio generale Fnp Cisl del 20 dicembre
Un patto di responsabilità con chi sceglie, insieme alla Cisl, di lavorare per migliorare il Paese. Ne ha parlato Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl, nel corso del Consiglio generale Fnp Cisl che si è svolto a Roma, all’Auditorium Via Rieti, mercoledì 20 dicembre. Il Consiglio, che ha visto anche la partecipazione di Luigi Sbarra, leader della Cisl, è giunto a chiusura del 2023, dopo le assemblee organizzative territoriali, regionali e nazionali che hanno coinvolto il sindacato confederale e i pensionati.
A proposito delle assemblee organizzative, Didoné ha detto:
“È stato un confronto schietto, aperto e costruttivo, grazie al quale abbiamo avuto modo di presentare le nostre idee, i nostri punti di vista, i nostri programmi ma con il comune obiettivo di qualificare la nostra azione di tutela, di assistenza e di rappresentanza dei nostri associati. In particolare, ci siamo concentrati sul modo in cui creare “nodi di relazione”, dentro e fuori la nostra organizzazione”.
Il segretario della Fnp Cisl nazionale ha poi tracciato un quadro della situazione sociale, politica ed economica dell’Italia, iniziando con lo stato di “sonnambulismo” descritto dall’ultimo rapporto Censis. Per reagire a questa condizione, Didoné invoca una nuova concezione del collettivo, un “patto sociale nazionale tra le generazioni” con l’obiettivo di lavorare per interventi strutturali, a cominciare dalla sanità.
Sul presente e il futuro della Fnp, Didoné ha ricordato il ruolo essenziale della contrattazione sociale, l’importanza della prossimità e delle azioni sul territorio:
“Da questo aspetto è fondamentale il ruolo delle nostre RLS che devono tessere relazioni costanti con le persone e con le comunità locali. Siamo nodi di relazioni quando comunichiamo in modo integrato facendo circolare i risultati dell’azione della FNP e della CISL a tutti i livelli; quando pubblicizziamo i Servizi del Sistema CISL e della FNP, comprese le convenzioni nazionali e locali; quando informiamo le persone sulle novità normative che le interessano, come bonus, fisco, previdenza, energia, servizi pubblici; quando contattiamo direttamente le persone che ci hanno revocato la delega, cercando di comprenderne le ragioni e provando a fare il possibile per recuperarle. Un contatto e una vicinanza per i quali oggi possiamo avvalerci delle nuove tecnologie, da integrare con le forme tradizionali di comunicazione”.