Mattia Pirulli, segretario confederale: occupazione a numeri record, ma serve una strategia nazionale
Sul lavoro è il comunicato stampa Istat del 30 agosto, con i dati dell’occupazione di luglio, a tenere alto l’ottimismo: 24 milioni e 9 mila persone con un impiego, il tasso di occupazione al 62,3%.
L’occupazione aumenta sia rispetto al mese prima, giugno 2024, – + 0,2% – sia rispetto al giugno 2023 – + del 2,1%-. Su base mensile, il tasso di disoccupazione scende al 6,5%. Tra gli uomini, il mese di luglio vede una sostanziale stabilità rispetto a giugno mentre sono cresciuti i posti di lavoro per le donne, di + 0,2 punti. C’è da dire che la differenza di genere in questo ambito resta alta: è il tasso di occupazione è 71 per cento nella popolazione maschile dai 15 ai 64 anni, 53,6 nelle donne. (Il tasso di occupazione è il rapporto percentuale tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento, ndr).
I valori in crescita di luglio non devono far dimenticare il fenomeno degli inattivi, cioè di coloro che non sono classificati né come occupati né come disoccupati, sale al 33,3% (+0,2 punti).
Lavoro: restano problemi strutturali
Mattia Pirulli, segretario confederale Cisl, ha ricordato in una nota che i numeri di luglio non cancellano i problemi strutturali, né la necessità di un rafforzamento delle politiche attive sul lavoro. Serve una strategia nazionale che potenzi la formazione, consideri la qualità dell’occupazione, servono supporti alla genitorialità e aggiornamenti per chi lavora.
Di questi giorni è la notizia della situazione delicata di Stellantis, nella quale la produzione è rallentata, dando adito a dubbi sulla sua tenuta, per una struttura che metterebbe a rischio 25 mila posti di lavoro.
Già il 22 agosto Luigi Sbarra aveva chiesto alla multinazionale e al governo un incontro con i sindacati, per verificare i prossimi progetti in corso e tutelare gli occupati.