L’occupazione stabile, a novembre 2018 resta ferma nel nostro Paese. Aumenta solo quella a tempo determinato e il lavoro autonomo e in particolare per gli uomini.
L’Istat stima infatti il numero degli occupati sostanzialmente stabile rispetto a ottobre, con un tasso di occupazione fermo al 58,6% nei dati provvisori. Su base annua, l’occupazione cresce di 99 mila unità (+0,4%), l’incremento minore da maggio 2015.
”L’espansione – spiega l’Istat – interessa solo gli uomini e i lavoratori a termine (+162 mila); risultano lievemente in crescita gli indipendenti, mentre si registra una flessione dei dipendenti permanenti (-68 mila)”.
Nell’anno aumentano esclusivamente gli occupati over50 (+275 mila).
”I dati relativi a novembre confermano un quadro di sostanziale stazionarietà dei livelli occupazionali”, è il commento dell’Istituto di statistica, che sottolinea però come nella media degli ultimi tre mesi l’occupazione registri ”una leggera flessione rispetto al trimestre precedente”.
Il tasso di disoccupazione, secondo i dati provvisori, a novembre scende al 10,5%, in calo di 0,1 punti percentuali da ottobre e di 0,5 punti da novembre 2017.
”Il mercato del lavoro – nota il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra – è sostanzialmente fermo dalla metà del 2018, dopo tre anni di crescita”. E i dati dell’Istat sull’occupazione, per Sbarra, ”consolidano le forti preoccupazioni della Cisl in merito a una stagnazione economica che colpisce soprattutto le fasce più deboli e sconta la scarsa qualità legislativa di questi mesi. Andamento – sottolinea il segretario generale aggiunto Cisl – confermato da una manovra incapace di dare risposte all’altezza della sfida dello sviluppo”