Nonne al tempo del Covid. Peso o risorsa? Quale ruolo ha il sindacato?

Quante paure, quante solitudini assieme a speranze e piccoli gesti di sopravvivenza abbiamo vissuto in questo anno di lockdown!

Quante richieste di aiuto abbiamo fatto al medico ai primi segni di malattia, ma anche quanto aiuto abbiamo dato, nonostante la pandemia, nelle attività di volontariato fare la telefonata a chi si sentiva sola, accudire ai nipotini perché figlie e figli erano al lavoro.

E allora siamo noi anziani e anziane solo un peso in questa pandemia? Siamo solo la parte più fragile della società, un peso economico, un amplificatore di paure o c’è altro? 

Ce lo siamo chiesto nella tavola rotonda on line e trasmessa in streaming su Facebook il 10 marzo scorso dal Coordinamento Donne e dalla Federazione dei pensionati della Cisl Milano Metropoli, mettendo a confronto, assieme ad esperti, analisi sul servizio sanitario lombardo, il ruolo che il comune e la città ha avuto, le risposte messe in campo, il nostro vissuto e come potremmo affrontare il tema della solitudine e superare le paure, anche con l’utilizzo degli strumenti digitali, come telefono, internet e social.

Emilio Didone segretario regionale CISL Pensionati ha denunciato a viva voce la tragica situazione sanitaria in cui ci troviamo in Lombardia e nelle RSA dove abbiamo superato i 100.000 morti in Italia e più di 30.000 in Lombardia. E “dietro a questi morti ci sono famiglie, tragedie e sofferenze, gente che non è potuta andare al funerale senza poter salutare i propri cari “ ci dice (qui potete approfondire il suo intervento).

Le pensioni cancellate sono state 120.000 in più dell’anno precedente e chi ha pagato di più in questa pandemia sono gli anziani e le anziane.

“Occorre modificare il sistema sanità ospedale centrico, i problemi da sempre denunciati dal sindacato dei pensionati oggi sono ancora più evidenti.”

E sottolinea la necessità di utilizzare bene i 4 milioni che arriveranno in Lombardia con il Recovery Fund, non come per i tamponi.

E’ demoralizzato il segretario dei pensionati della Cisl ma non demorde e sostiene che nonostante tutto  il costante impegno del sindacato e di tutta la Federazione dei pensionati c’è per cercare  di cambiare le cose, di  essere più corretti possibili e cercare di vigilare sulle RSA e sul sistema sanitario.

Nei gruppi di aiuto e di psicoterapia gestiti dalla psicologa Rosalba Gerli responsabile dello Sportello di aiuto istituito dalla CISL vediamo come gli anziani che lì si rivolgono cercano sì aiuto, ma dimostrano anche la loro grande capacità di resilienza e vitalità nell’affrontare le grandi difficoltà della solitudine, della lontananza dagli affetti, magari nella malattia e nel confinamento costretto dalla pandemia.

Questi anziani, dice la psicologa, chiedono aiuto ma al contempo trovano anche tante strategie per uscire dall’emergenza.

Durante lo smartworking le vite di questi anziani sono state utili, anche a 80 o 90 anni se in salute, per dare una mano con i nipoti, per fare attività di volontariato, e anche per contribuire economicamente, magari con basse pensioni, là dove qualcuno in famiglia ha perso il lavoro.

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