La dichiarazione del segretario generale Fnp Cisl ripresa dall’agenzia Dire
Una nota stampa di Emilio Didonè punta il dito sulle lacune di programmazione e di investimenti di cui soffre, da decenni, la sanità italiana. È una denuncia che il segretario generale Fnp Cisl muove da tempo e che attiene alla necessità di una visione di lungo periodo per risolvere i problemi strutturali del servizio sanitario italiano.
La dichiarazione è stata pubblicata sulla pagina delle notizie del sito Fnp Cisl, sul sito web della Cisl ed è stata divulgata dall’agenzia di stampa Dire la mattina del 21 giugno:
“Da articoli di stampa leggiamo che in Italia, il Paese con la popolazione più anziana, mancano almeno 65 mila infermieri. A questo punto ci chiediamo: chi ha fatto la programmazione, e dove eravamo quando medici e infermieri fuggivano dagli ospedali per via di buste paga tra le più basse in Europa e turni di lavoro impossibili?” (…) “Tra liste d’attesa, pronto soccorso ‘assaltati’, rinunce alle cure e disuguaglianze sociali il Ssn è in codice rosso da tempo. Occorre invertire la rotta fino a quando sarà possibile. Al Ssn pubblico – conclude Didonè – non servono solo più risorse ma anche più programmazione, più organizzazione e una maggiore condivisione tra Stato e Regioni”.