Il 12 Gennaio u.s. è stato pubblicato il Focus “Under reporting. Evadere informazioni sui redditi è indice di evasione fiscale. Un nuovo approccio italiano di ricerca”, a cura dell’ Ufficio valutazione impatto del Senato della Repubblica (UVI) e realizzato dal dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
L’evasione fiscale è, per sua stessa natura, un fenomeno difficile da misurare: per provare a calcolarla gli studiosi si affidano perciò, oltre che a poco veritiere dichiarazioni dei redditi, ai più affidabili micro-dati provenienti dalle indagini campionarie. Ma, oltre che nelle dichiarazioni dei redditi, anche nelle indagini campionarie si rileva il fenomeno dell’under reporting, cioè la tendenza dei contribuenti a dichiarare un reddito inferiore al reale.
La tendenza dei contribuenti a dichiarare un reddito inferiore al reale riguarda soprattutto i contribuenti soggetti ad autotassazione, in corrispondenza delle classi di reddito più elevate (dai 40-60 mila euro in su). Per i redditi da lavoro autonomo e impresa il tasso stimato di under reporting (dato dal rapporto tra redditi non indicati nelle indagini campionarie e redditi spendibili veri) è infatti del 23%, per salire intorno al 44% per i redditi da locazione. Grazie al nuovo approccio integrato, lo studio ha stimato che il tasso di evasione totale sale a circa il 37% per i redditi da lavoro autonomo e impresa. L’evasione sulle rendite è intorno al 65%.