Colf, badanti e baby sitter rientrano nella normativa al pari di chi lavora in azienda
È obbligo di Green pass rafforzato anche per badanti e collaboratori domestici che abbiano compiuto i 50 anni. Il decreto legge n. 1 del 2022 si applica a tutti i lavoratori, anche quelli in ambienti privati come le assistenti familiari che curano un anziano in casa. La precisazione è arrivata in questi giorni, tra l’altro, da Assindatcolf, Associazione sindacale nazionale dei datori di lavoro domestico. Le Faq del governo, del resto, avevano già incluso badanti, colf e baby sitter regolarmente assunte nel novero dei lavoratori con obbligo di Green pass, al pari di chi lavora in azienda.
La normativa più recente sul Green pass rafforzato prevede che tutti i cittadini di 50 anni e oltre devono vaccinarsi, seguendo il ciclo completo di prima e seconda dose e, qualora siano passati quattro mesi dalla seconda dose, aggiungendo il cosiddetto booster, il richiamo. L’obbligo di Green pass rafforzato scatta dal 15 febbraio.
Obbligo di Green pass rafforzato: come funziona
Tra poche settimane, quindi, il Green pass base, quello che si ottiene con un tampone, non sarà più valido per recarsi al lavoro per gli over 50. I lavoratori, quale che siano tipologia e sede dell’incarico, che risultino privi del certificato verde rafforzato non potranno lavorare e saranno considerati “assenti ingiustificati”. Non sono previste, però, conseguenze disciplinari e sussiste il diritto a conservare il posto di lavoro. Anche assistenti familiari, collaboratori domestici e baby-sitter, se privi di Green pass rafforzato, non riceveranno contribuzione o compensi.