Vaccinarsi è un dovere verso sé e gli altri, l’arma migliore per sconfiggere il virus e uscire dalla crisi sanitaria ed economica.
Con queste parole, da alcune settimane la CISL ha avviato una campagna informativa e di sensibilizzazione nei confronti dei propri iscritti e dei propri attivisti per sostenere la campagna vaccinale che secondo la nostra Costituzione attiene al Governo e al Parlamento e che non può essere scaricata sulle relazioni industriali.
Il compito delle parti sociali è quello di aggiornare e di migliorare i protocolli per la gestione degli spazi comuni in tutte le aziende, comprese le mense e di rilanciare le somministrazioni del vaccino nei luoghi di lavoro.
La campagna anche lo scopo di contrastare una campagna di stampa che nelle ultime settimane ha tentato di presentare il sindacato come disimpegnato sul tema dei vaccini e del Green Pass, arrivando in qualche caso ad accusarlo di strizzare l’occhio ai no vax.
Nei due anni di pandemia il sindacato, e la CISL in particolare, è stato in prima linea per la prevenzione del contagio e la difesa della salute nei luoghi di lavoro attraverso i protocolli di sicurezza con aziende e istituzioni.
Presentarlo come non responsabile su questi temi è totalmente falso e denigratorio.
Semmai, inizialmente, furono proprio le associazioni imprenditoriali a sottrarsi dal confronto, determinando ritardi pagati a caro prezzo.
Il vaccino obbligatorio, ribadisce la CISL, è l’unica strada per fermare una nuova ondata della malattia, con il rischio che nuove varianti possano ridurre progressivamente gli effetti del vaccino stesso.