L’intervento di Luigi Maffezzoli ad Agevity; serve una riflessione comune
Contrastare l’ageismo, la discriminazione delle persone per la loro età, è stato il tema del workshop “Citizens for Longevity: stop ageism” che si è tenuto il 25 settembre in Bocconi, nell’ambito dell’evento Agevity, a cura di Assolombarda. Moderato da Tommaso Scalzi, responsabile Pubbliche Relazioni Over Spa, l’incontro ha raccolto le voci di più rappresentanti tra i quali la Fnp Milano, Auser Lombardia, Fondazione Longevitas.
L’ageismo nei confronti degli anziani si manifesta continuamente, ha detto Luigi Maffezzoli, segretario Fnp Milano:
L’anziano, soprattutto se è molto anziano, ha ovviamente delle fragilità, ma questo non significa che non sia in grado di determinare la sua vita, di prendere decisioni, che faccia meno parte della società. Va messo, però, nelle condizioni di mantenere la propria autodeterminazione.
Nelle nostre città molti ostacoli condizionano la vita degli over 65: le barriere architettoniche, laddove un ascensore in un’abitazione, le scale mobili sui mezzi pubblici possono fare la differenza. Il digital divide è tuttora un problema e, se il web diventa necessario per ottenere un contrassegno per la disabilità o procurarsi un certificato, è compito delle amministrazioni locali rendere davvero accessibili a tutti la gestione dei servizi sul territorio.
Ageismo, sanità, diritti
Un altro tema importante, ricordato da Maffezzoli, è la sanità, dove accade persino che le diagnosi di pazienti in terza età siano meno accurate e dove l’anziano viene trattato come un bambino:
“Dopo una certa età il paziente si tratta con stereotipi e non in base alla sua reale condizione personale. Si mette il pannolone anche se non ne ha bisogno. Non lo si fa alzare per andare in bagno anche se sarebbe in grado di farlo. Lo si sposta in sedia a rotelle anche se è in grado di camminare con un sostegno”.
Eppure, ha continuato Maffezzoli, gli anziani sono la più grande risorsa del volontariato e un sostegno fondamentale per molte famiglie in difficoltà, sia economicamente sia per l’appoggio ai nipoti.
In una città come Milano, dove il rapporto è di un bambino ogni due anziani, è ancora più importante riflettere sull’ageismo e sul futuro dei contesti urbani. Serve una riflessione più ampia, ha detto Maffezzoli, in un evento o un progetto comune da parte di associazioni, sindacati e istituzioni. L’invito è stato accolto con favore da parte di Gaia Romani, assessora Servizi Civici e Generali, Comune di Milano, presente al workshop.
Tra gli altri ospiti presenti c’erano Lara Anna Stoinich, Communication Head, Silver Economy Network Ageismo Over 65; Fulvia Colombini, presidente di Auser Lombardia, Laila Perciballi, Garante Anziani del Comune di Roma, Eleonora Selvi, presidente di Fondazione Longevitas; Andrea Capellini, Comitato delle Regioni di Bruxelles; Mario Di Carlo, responsabile AI ed Algoritmi inclusivi; Carmelo Fontana, presidente Airia; Michelangelo Tagliaferri, presidente dell’Accademia di Comunicazione.