Didonè all’evento del 25 settembre: il governo coinvolga i sindacati nell’attuazione della legge
La riforma della non autosufficienza deve andare avanti, anche con l’apporto del sindacato. Lo ha detto Emilio Didonè, segretario generale Fnp, nel corso dell’evento che si è tenuto ieri, 25 settembre, all’Auditorium Via Rieti a Roma, dal titolo “Sostenibilità del Settore Long Term Care”. La legge delega 33/2023 non può fermarsi a principi stabiliti sulla carta e per la sua attuazione serve il confronto con i corpi intermedi e, fra di loro, i sindacati dei pensionati.
Ha detto Didonè:
Il decreto in favore delle persone anziane deve essere l’inizio di un percorso che dovrà prevedere misure volte a promuovere la dignità, l’autonomia, l’inclusione sociale, l’invecchiamento attivo e la prevenzione della fragilità della popolazione anziana, sviluppando i servizi necessari di supporto alla non autosufficienza. Chiediamo al governo di coinvolgere anche il sindacato in un confronto serio per rilanciare i princìpi e i criteri direttivi della legge di riforma per la non autosufficienza, contribuendo così a dare valore e dignità alla persona in ogni fase della vita, soprattutto quando si diventa vecchi e si ha più bisogno di un sostegno.
Proprio l’assistenza agli anziani era il tema della tavola rotonda che ha coinvolti esperti e rappresentanti istituzionali, nell’esaminare scenario e bisogni degli over 65, soprattutto quando hanno bisogno di cure. La legge sulla non autosufficienza ha avuto il merito di dedicare, per la prima volta, un quadro normativo organico alla questione, ma l’offerta di servizi e assistenza pubblica per la long term care resta oggi deficitaria. Se la non autosufficienza è una questione aperta, per l’Italia, come per tutti i Paesi in cui la popolazione in terza età sta aumentando, dalla tavola rotonda sono emersi anche nodi di carattere culturale. È importante, allora, far passare il messaggio che degli anziani bisogna avere rispetto e attenzione, senza discriminarli o marginalizzarli.