L’associazione ha già rilevato aumenti eccessivi delle bollette e storture
Su gas e luce Adiconsum chiede un Tavolo che accompagni il passaggio al mercato libero e una campagna di informazione più vasta rivolta ai consumatori. Sulla fine del mercato tutelato dell’energia e sull’aumento non controllato delle tariffe, da parte di alcuni gestori, l’associazione dei consumatori è intervenuta più volte nel corso di queste settimane, anche alla luce di un monitoraggio del quadro attuale e delle segnalazioni degli utenti. In un comunicato del 5 febbraio, Adiconsum osserva: in alcuni casi, la tariffa Placet (Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela), che viene applicata a coloro che alla data del 10 gennaio non hanno espresso alcuna scelta verso un operatore del mercato libero, risulta essere più cara sia di quelle del mercato tutelato che di alcune del mercato libero.
Un altro problema, già rilevato, è quello degli aumenti applicati dai gestori sin dal 2023, per tramite di modifiche di contratto unilaterali. Intervistato da Conquiste del Lavoro, il presidente dell’Adiconsum, Carlo De Masi, ha ricordato che nelle prime bollette del 2024 peserà anche il ritorno dell’Iva al 22 per cento.
Gas e luce: i problemi
Nel comunicato stampa Adiconsum solleva anche il problema delle penali per gli oneri di recesso anticipato. Arera ha dato facoltà agli operatori di applicarli, mentre Adiconsum è contraria,
“perché se siamo in presenza di un mercato libero dovremmo agevolare la libertà di scelta”.
Circa 10 milioni di consumatori sono alle prese con l’avvio del mercato libero dell’energia. Di questi, poco meno della metà sono consumatori vulnerabili e, quindi, per loro, il passaggio al mercato libero è rinviato per tre anni.
Sulla completa liberalizzazione dell’energia elettrica, che è stata definita il 1° luglio 2024, nel frattempo sono state esperite le aste, dove 7 fornitori si sono aggiudicati i 27 lotti in cui è stato suddiviso il territorio nazionale.