Corte dei Conti avvisa: Ssn in crisi. Le cure essenziali peggiorano
Il sistema sanitario nazionale vive una “crisi sistemica”, una situazione non “sostenibile”, che non garantisce il diritto alla salute in modo equo a tutti i cittadini e li induce ad aumentare la spesa privata. Lo ha affermato la Corte dei Conti, il 13 febbraio, durante la cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario 2024.
È notizia di oggi sui giornali, inoltre, la relazione sulle cure essenziali presentata il 6 febbraio al Senato, da Americo Cicchetti per il ministero della Salute. Anche in questo caso dati sconfortanti: i valori che definiscono i livelli del servizio nelle regioni italiane sembrano in peggioramento.
Il ministero della Salute ha diffuso dei numeri che, però, va ricordato, sono provvisori. Il confronto è tra il 2022 e il 2021 e si fonda su tre macroaree: prevenzione, cure sul territorio e ospedali. Stando al rapporto, le regioni che hanno prestazioni al di sotto della soglia, in almeno una delle tre le aree, sono 12; nel 2021 erano 8.
La prevenzione è trascurata in 9 regioni; l’ambito distrettuale risulta insufficiente in 7 regioni. Veneto, Emilia Romagna e Toscana offrono il quadro migliore e livelli buoni risultano anche in Lombardia e nella provincia autonoma di Trento. Nell’insieme si conferma una sanità concentrata sul servizio negli ospedali: hanno indicatori sotto soglia in questo ambito solo la Basilicata e la Valle d’Aosta.
Il documento della Corte dei Conti sintetizza così: il servizio sanitario pubblico è in grave difficoltà – come la Fnp denuncia da tempo –. C’è una tendenza, lenta ma costante:
“da un Servizio Sanitario Nazionale incentrato sulla tutela del diritto costituzionalmente garantito, a tanti diversi sistemi sanitari regionali, sempre più basati sulle regole del libero mercato”.
Per approfondire:
https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=120175