Politiche per la non autosufficienza in Lombardia: lo scenario

Non autosufficienza 12 aprile 2024

Nel convegno di questa mattina a Milano, alla Casa della Cultura, un riepilogo delle ultime delibere regionali e della riforma nazionale

“Politiche per la non autosufficienza in Lombardia, il ruolo della contrattazione sociale territoriale” è il titolo dell’evento che si è svolto questa mattina, il 12 aprile, alla Casa della Cultura a Milano e in diretta on line. Il convegno, promosso da Cgil, Cisl e Uil regionali e dei sindacati dei pensionati, ha visto gli interventi di Sergio Pasquinelli e di Francesca Pozzoli, per l’Associazione per la ricerca sociale. Per la Cisl era presente Roberta Vaia. In sala anche Alessandro Manfredi, presidente Ledha.

Si è parlato delle questioni aperte sulla non autosufficienza, a partire dal nuovo impianto normativo nazionale, la Legge delega anziani e i decreti attuativi, e proseguendo con le delibere regionali. Le indicazioni della riforma sulla non autosufficienza e i tentativi di realizzarla sul territorio, finora, hanno creato una situazione complicata.
Per quanto riguarda gli anziani, in Lombardia la situazione più diffusa resta quella del ricovero in una Rsa o dell’affidamento a un caregiver, un familiare o una badante.

Mentre i servizi nuovi ancora non si vedono, il rischio è di vedere compromesse le forme di aiuto preesistenti: la riduzione dei finanziamenti delle misure B1 e B2 per i disabili – poi modificata nella delibera regionale 2033 del marzo 2024 – è un caso esemplare.

Politiche per la non autosufficienza: che cosa non va

In merito a B1 e B2, la Regione aveva diminuito i fondi, in vista di un aumento dell’assistenza diretta ed è quello che chiedono le indicazioni nazionali: sviluppare, in ambiti diversi, più servizi sul territorio. Questi servizi, però, sono deficitari. Secondo le stime di Associazione per la ricerca sociale, le risorse nazionali e regionali annunciate non permetterebbero comunque di soddisfare in modo adeguato le esigenze delle famiglie.

Per Sergio Pasquinelli e di Francesca Pozzoli,

“in Regione Lombardia si era scelto da tempo di sostenere le famiglie in gran parte con contributi finanziari. Invertire la rotta e sviluppare i servizi è oggi molto difficile”.

Le modifiche regionali introdotte in marzo non bastano. Secondo le stime di Ledha-Lega per i diritti delle persone con disabilità, Fand (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità), sono circa 600 le nuove domande di accesso alla misura B1 che vengono presentate ogni anno. Allo stato attuale, solo una parte di queste richieste potrà essere accolta e la maggior parte di queste persone -che hanno un elevato bisogno di assistenza- finirà in lista d’attesa.

Per questo motivo le associazioni per i disabili hanno organizzato per martedì 16 aprile, alle 11, una manifestazione in piazza Duca d’Aosta, che vede l’adesione di Cgil Cisl e Uil e di Spi, Fnp e Uilp.

Rivedi qui la diretta del convegno

https://www.youtube.com/watch?v=D5FBrXKcr1I&t=22s