No alla cultura dello scarto. La relazione di Ragazzini delinea la strategia  del sindacato pensionati del dopo pandemia

Cita Papa Francesco Piero Ragazzini per dire un no deciso alla “Cultura dello scarto.”

Si è svolto a Roma l’uno luglio la riunione del primo esecutivo FNP del post pandemia.

«L’epidemia del COVID 19 – ha detto il Segretario generale – ha reso ancora più trasparente la nostra situazione di persone fragili e questo ci carica di  responsabilità, e non deve condurci a un sentimento compassionevole ma porta in se l’istanza della giustizia sociale, induce (come voi avete fatto) a portare aiuto, a farvi prossimo, perché ci rendiamo conto di essere di fronte ad una situazione che è ma che non dovrebbe essere, che è di un altro ma che potrebbe essere la nostra.

In questo scenario non voglio evocare la “retorica” dei “nonni” che se ne vanno, della generazione che ha “ricostruito” l’Italia, che muore senza nemmeno poter avere un funerale e l’ultimo addio di amici e parenti.

Voglio dire con estrema chiarezza e a voce alta, prendendomi il rischio di essere frainteso, ma in questi mesi di tempo sospeso, dove come vostro Segretario dopo poche settimane ho dovuto convivere con questa situazione drammatica, ho riflettuto che in realtà gli anziani/e, per troppe persone, istituzioni, politici e forse qualche sindacalista, erano già “scartati” dalla società.

Se, come ormai ci ripetiamo come un rito, ma rito non può diventare, “niente sarà più come prima”, allora è tempo di farci un esame di coscienza collettivo e utilizzando le parole di Papa Francesco dire NO alla cultura dello scarto.»

La diversa percezione della pandemia,  ricorda il segretario generale, rischia di creare  «una sorta di “linea gotica”.

Una divisione psicologica, culturale, materiale che rischia che molti di voi non potranno dimenticare, mentre in altre parti del Paese, avendone un’esperienza indiretta cercheranno di passare oltre in fretta.

Ma tutti dovremo fare i conti con le conseguenze economiche e sociali di quello che è accaduto e accade nel tempo che si apre.  

Per questo serve un PATTO SOCIALE forte perché come ci ha ricordato Papa Francesco in una San Pietro deserta che rimarrà negli occhi di ognuno di noi:

“Siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa.

Ci siamo trovati in una stessa barca fragili e disorientati, ma allo stesso tempo importanti e necessari, chiamati a remare insieme e a confortarci a vicenda.

Su questa barca ci siamo tutti. E ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo. Ma solo insieme. Nessuno si salva da solo”.»

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