In segreteria anche Paola Gilardoni, Enzo Mesagna, Fabio Nava e Pierluigi Rancati. Hanno partecipato al Congresso, tra gli altri, Luigi Sbarra e Attilio Fontana
Ugo Duci è stato riconfermato segretario generale di Cisl Lombardia. Si è chiuso venerdì primo aprile, con la nomina della segreteria, il Congresso del sindacato lombardo che ha riunito, da giovedì 31, 362 delegati, eletti nei congressi provinciali e in quelli di categoria, in rappresentanza di oltre 732mila iscritti. Ugo Duci è stato rieletto insieme alla sua squadra di segreteria, composta da Paola Gilardoni, Enzo Mesagna, Fabio Nava e Pierluigi Rancati. La due giorni si è svolta al Crown Plaza di San Donato Milanese e ha visto, tra gli altri, la partecipazione di Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia e di Luigi Sbarra, segretario nazionale Cisl.
Nel corso del congresso sono stati affrontati temi regionali e nazionali, a cominciare dal Pnrr, dal quadro economico nazionale e delle difficoltà del lavoro, sino alle urgenze di politica industriale e e dell’energia.
Ugo Duci: una cabina di regia lombarda per il Pnrr. Sbarra: attutire gli effetti dell’impennata dei prezzi
All’inizio dei lavori del congresso Ugo Duci ha proposto alla Regione, ai presidenti di Provincia e ai sindaci dei capoluoghi, a Cgil e Uil e alle altre parti sociali, una cabina di regia che realizzi una governance partecipata dell’attuazione del Pnrr nella nostra regione e nei nostri territori. Per Duci il Pnrr rappresenta
“Una grande scommessa su cui la Cisl vuole “esserci… per cambiare” ciò che va cambiato, innovato e migliorato per costruire insieme un futuro di progresso, inclusione e coesione per la nostra Lombardia”.
Luigi Sbarra ha parlato, tra l’altro, della necessità di maggiori risorse per aiutare lavoratori, pensionati, famiglie, imprese e settori economici in difficoltà:
“La strada per noi resta quella di un patto sociale su una nuova politica dei redditi che passa tra l’altro da una riforma fiscale a sostegno deireddito medio-popolari del lavoro e delle pensioni (…)
Occorre fare politiche di crescita salariale e di vera redistribuzione del reddito a favore delle fasce deboli. Serve una nuova politica industriale ed energetica e un grande investimento sui fattori di produttività e sulla formazione accelerando gli investimenti previsti dal Pnrr”.