Integrazione socio-sanitaria: le questioni aperte

integrazione socio-sanitaria

Nel foglio informativo Dica 32, numero 15, il nodo dei livelli essenziali di assistenza sanitari e sociali

Di integrazione socio-sanitaria si occupa il numero 15 di Dica 32, il periodico informativo dedicato alla salute a cura di Cisl Lombardia. Nel consueto pdf – da leggere e da scaricare in calce all’articolo – , gli esperti del dipartimento Welfare della Cisl regionale danno una prima indicazione sulle normative e sulle problematiche legate alla presa in carico del malato. Il raccordo tra prestazioni sanitarie e socioassistenziali è normato, a livello nazionale e regionale, ma si tratta di un’integrazione complessa, di fatto non ancora raggiunta, con alcune lacune strutturali all’origine.

C’è, ad esempio, il nodo dei finanziamenti: i livelli essenziali di assistenza sanitari dipendono dal Fondo sanitario nazionale, mentre per i Leps, i livelli essenziali delle prestazioni sociali, non c’è un sistema sociale nazionale collegato a un fondo unico di finanziamento, coperto dalla fiscalità generale, come per i Lea sanitari.
C’è il Fondo Nazionale per le politiche sociali, ma non basta: il resto delle risorse arriva dagli enti locali. Se la determinazione dei Lep trova un rilevante ostacolo a partire dalla loro finanziabilità, si legge su Dica 32, c’è da ricordare che i due sistemi, il sociale e il sanitario, fanno riferimento a titolarità di funzioni pubbliche, responsabilità e ordinamenti diversi, che andrebbero coordinati.

Leggi il numero 15 di Dica 32

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